Spread più bassi praticati sui prestiti a tasso congelato e calo dei tassi interbancari stanno portando il fisso su livelli inferiori al variabile.

Ormai da diversi giorni l’Italia è travolta da un’ondata di contagi causati dalla diffusione del nuovo Coronavirus i cui primi casi si sono manifestati lo scorso dicembre a Wuhan, metropoli cinese che conta più di 11 milioni di abitanti e che da poco più di un mese si trova in uno stato di totale quarantena. Le conseguenze del Coronavirus si accusano forti e chiare e non solo nel settore della sanità, ma anche in quello finanziario e mentre la preoccupazione sale i mutui scendono.

I contagi causati dalla rapida diffusione del Covid-19 aumentano causando un brusco rallentamento nel mondo del lavoro, che risparmia solo chi ha possibilità di fare smartworking, la chiusura degli istituti scolastici e dei luoghi di aggregazione pubblici e segni negativi nel settore finanziario, rendendo più che mai tangibili le conseguenze sull’economia.

Conseguenze che iniziano a sentirsi anche nel mercato immobiliare che, da metà gennaio, è stato interessato da un calo importante dell’Eurirs, tasso base di riferimento per il calcolo degli interessi fissi dei mutui, e dell’Euribor, usato come tasso base per calcolare gli interessi variabili.

Il calo dell’Eurirs, iniziato a metà gennaio, già da inizio febbraio ha visto scendere tutti gli indici di oltre dieci punti base ricalcolando i mutui con estinzione a 20, 25 e 30 anni rispettivamente con un tasso dello 0,20%, 0,24% e 0,23%, mentre le scadenze dell’Euribor, dopo una lieve flessione, restano stabilmente sotto la soglia dello zero.

In questo caso il Coronavirus ha accelerato una flessione che risultava essere già avviata e questa sembra essere l’unica nota positiva del momento (se vogliamo sforzarci di trovarne una).

Chi avesse la volontà di attivare un nuovo mutuo a tasso fisso in questo momento potrebbe, quindi, godere di condizioni di acquisto decisamente più favorevoli rispetto a quelle registrate alla fine del 2019 e, allo stesso modo, i titolari di un mutuo a tasso variabile potrebbero vedersi abbassare ulteriormente la rata del finanziamento se l’Euribor dovesse registrare un altro calo.

Non dimentichiamo, però, che i tassi Eurirs sono dominati da un’estrema volatilità e questo potrebbe non garantire che il tasso risultante da un preventivo richiesto in questo momento sia poi quello effettivo al momento della stipula del contratto di mutuo, dalla quale trascorrono in media 60-90 giorni.